Venerdì 20 marzo l’ARAR e il Planetario hanno organizzato l’osservazione pubblica dell’eclissi di Sole.
Un’eclissi totale per i fortunati che si sono potuti recare alle isole Svalbard per assistere al fenomeno, di due minuti e mezzo di durata.
Un’eclissi parziale per milioni di europei che l’hanno sperimentata, a seconda della latitudine del luogo di osservazione, con un diverso grado di copertura.
Alle coordinate del Planetario la copertura nella fase massima è stata leggermente superiore al 70%.
Un fenomeno notevole e, tuttavia, pressoché inavvertibile da coloro che non ne erano informati: infatti il calo graduale di luminosità, avvenuto progressivamente in circa un’ora e dieci minuti, era dello stesso ordine di grandezza di quando il Sole viene filtrato da una nuvola non troppo densa.
Di persone informate ce n’erano molte, e molte si sono recate al Planetario per avere un supporto strumentale e informativo durante l’osservazione.
Gli astrofili, che hanno trascorso la settimana precedente con un occhio sempre incollato alla situazione meteo, alle prime luci dell’alba hanno compreso che la giornata era “go!”.
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A partire dalle 7.30 le attività di preparazione fervevano nello spazio antistante il planetario.
All’inizio delle eclissi era schierata un’ampia serie di telescopi, attraverso i quali il Sole, in condizioni di totale sicurezza per gli ospiti, è stato osservato con filtri di tutti i colori e centrati su tutte le lunghezze d’onda.
Non mancava una stazione per l’osservazione del Sole in proiezione (secondo il metodo ideato da Benedetto Castelli, amico di Galileo, all’inizio del ‘600)
e strumenti poveri ma molto curiosi:
- un telescopio a foro stenopeico, in cui l’immagine del Sole veniva formata attraverso un forellino fatto con un ago in un foglio di stagnola
- una “ramina”, o schiumarola, l’attrezzo da cucina per prendere la pasta cotta: ogni forellino formava su un cartoncino tenuto a una certa distanza un’immagine del Sole eclissato, un coro di falcetti di Sole!
A disposizione del pubblico anche un tavolo con tanti visori solari prestati gratuitamente dai singoli astrofili e dall’organizzazione.
La conta degli intervenuti come al solito complessa da valutare. Abbiamo avute ospiti in ogni caso 6 classi scolastiche (dalle materne alle superiori) con i rispettivi insegnanti, per un totale di circa 200 persone, e almeno altri 300 visitatori, per un totale che reputiamo non inferiore alle 500 persone.
Giardini Pubblici strapieni di persone curiose, non solo di vedere l’eclisse, ma di avere una informazione scientifica su quello che stava succedendo.
Passata l’eclissi di Sole, che ci ha regalato momenti esaltanti e un bagno di folla superiore ad ogni aspettativa, rimane la sfida per gli astrofili del Planetario di continuare ad alimentare e a soddisfare, nel pubblico e nei ravennati, la fame di “vedere”, di “fare astronomia” e di capire meglio che cosa accade nel cielo al di sopra delle nostre teste.
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